Questo e' un periodo molto difficile per me.
Finora e' stato un mese molto complesso dal punto di vista emotivo/familiare.
E non ho nessun amico qui. Nella solitaria bergamasca.
Mi sembrava di non aver nessun modo per attenuare l'oppressione.
Era da molto tempo che non vivevo un periodo di depressione cosi' forte.
Sconforto, incertezza, negativita'.
Lacrime a fiumi. Notti insonni.
L'ultima volta che ho passato un periodo cosi'...sono scappata di casa. Sono uscita di casa una mattina, lasciando una lettera a mia madre dove dicevo che sarei stata via qualche giorno, sono andata a scuola, sono uscita un'ora prima (avevo gia' 18 anni), sono andata a Milano dove ho incontrato un'amica di mia madre e madre di due dei miei migliori amici all'epoca e con lei sono andata a Biella. Dove sono rimasta una settimana. Solo che i miei amici (e loro madre tantomeno) non sapevano che io stavo "scappando". C'era solo una persona che sapeva dove ero andata, mi aveva giurato che non avrebbe detto niente e non l'ha fatto, neanche quando si e' trovata di fronte mia madre in lacrime. Poi e' scattata la "caccia all'uomo" e ad un certo punto il telefono della mia amica e' suonato. Lei e' andata a rispondere e da allegra la sua voce si e' trasformata in incredula, mi ha guardato con gli occhi sbarrati e in tono sconvolto mi ha detto "Tua madre sa che sei qui vero???". Mezz'ora dopo si e' presentato sulla porta un altro amico che si e' precipitato in casa furente "Lo sapevo che eri qui!!! Merda! Ma cosa ti e' saltato in mente??? Tua madre e' disperata, ha chiamato tutti!!!".
Un paio di mesi dopo la fuga ho cominciato a tagliarmi. E devo dire che nei film la fanno molto piu' semplice di quello che e'. Sinceramente tagliarsi volontariamente e' complicato. Perche' devi volerlo davvero. I miei tagli erano sempre molto insulsi (anche se un paio di piccole cicatrici sono rimaste...), ma facevano il loro effetto. Catartico direi. Incidevi, bruciava, e quando quella singola goccia di sangue sgorgava era una specie di liberazione.
Poi ha smesso di essere catartico. Semplicemtne non significava piu' niente.
Sono andata da uno psichiatra per un po'. Uno psichiatra della mutua. Ma ho sempre dubitato del suo aiuto. Non avevo smesso di tagliarmi perche' lui mi avesse dato chissa' che soluzione o supporto psicologico. Avevo smesso perche'...perche' c'erano altre cose che volevo sentire. Perche' rimanere chiusa in una bolla di depressione e vittimismo non faceva per me. E quando l'ho realizzato ho rotto la bolla e sono andata alla ricerca di cio' che volevo sentire.
E adesso sto facendo lo stesso.
E' stato un mese molto difficile.
Ma forse ne sto venendo fuori.